venerdì 27 aprile 2018

Scegliere la qualità

Questa mattina mi sono svegliata con un pensiero, o meglio, con una domanda. Perchè la massa non sceglie la qualità.
Cosa vuol dire qualità?
Vuol dire scegliere prodotti che puntano sulla riduzione del danno!
E cosa vuol dire, mi chiederete
Facciamo un esempio pratico e non a caso lo facciamo nel settore più evidente: la cosmetica.

Troviamo gli scaffali dei supermercati pieni di creme, cremine, scaffali per il make up con ogni ben di dio. Costo? Abbordabilissimo!

E tra un pacco di pasta, un ragù, casse d'acqua e maionese, ci scappa sempre un prodotto di cosmetica...Basta la dicitura 'olio di jojoba' che veramente pensiamo di acquistare chissà che olio raffinatissimo...ma siamo sicuri?

Altro caso:
Ci sono prodotti che vengono proposti come miracolosi da consulenti, presso parrucchiere, che vengono spacciati come miracolosi.

E noi donne, nel momento che ci stiamo facendo una coccola, stiamo pensando solo alle nostre doppie punte, alla piega che ci stiamo facendo, siamo particolamente vulnerabili e cadiamo nel tranello che veramente ci stanno consigliando la crema miracolosa che ci farà una pelle meravigliosa, ci toglierà le rughe e quant'altro.

Quindi non ci chiediamo la cosa fondamentale: cosa c'è dentro questi prodotti?

Credetemi che io ne ho provate tante. E chi arriva oggi a dirmi che sta usando chissà quale prodotto di qualità, arriva già tardi, perchè io l'ho provato prima. E non pensatemi saccente. Sono solo curiosa.

Visto che io ho profonda stima per chi si rimbocca le maniche e cerca il modo per superare questi anni di profonda crisi economica, e si mette in gioco, diventando ad esempio consulente, io qualcosa compro sempre.

Poi valuto.

E allora scopro che i principi attivi nei prodotti cosmetici del supermercato, sono in percentuale minima. E scopro anche che lo stesso gruppo di cui fanno le aziende hanno 2 linee:

la linea A e la linea B
La linea A viene venduta in farmacie o profumerie con tutt'altre percentuali di principi attivi.

La linea B dà le briciole di qualità e un mare di schifezze che amalgamo il tutto.

Risultato? Pelle comunque disidratata, non pulita e disidratata. Spesso e volentieri con il tempo arrivano anche reazioni allergiche. E allora via a esami, farmaci ecc ecc. Quindi in realtà abbiamo veramente risparmiato? Non credo proprio.

Secondo caso, quello dei prodotti venduti da consulenti. Onorevole il lavoro. Un po' meno la consulenza. Consulenti un po' di buon senso! Come si fa a consigliare un peeling alla menta facendo il boom di vendite solo perchè presentato in set regalo insieme a 2 maschere..di cui una effetto lifting...magari venduta a chi di lifting non ne ha bisogno...C'è solo da sperare che le clienti continuino a dormire nella loro beata ignoranza, rimanendo convinte che il brufolo, la secchezza della pelle, le reazioni cutanee vengano sempre attribuite a problemi intestinali, mancanza di idratazione interna o ciclo..

Oltre al fatturato ci deve essere una cosa fondamentale. L'amore per quello che si propone. E il take care della cliente. E voi cosa ne pensate??








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